Tenuta all'aria

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I parametri che influenzano in maniera significativa il bilancio energetico di un edificio, come si evince dal grafico, sono la coibentazione dell’involucro e la ventilazione.
Entrambi sono strettamente correlati alla tenuta all'aria dell’involucro edilizio ovvero al grado di ermeticità del sistema involucro costituito da vari elementi costruttivi interconnessi in vario modo. Queste connessioni rappresentano delle vie preferenziali per il passaggio di calore con conseguente aumento delle dispersioni termiche attraverso l’involucro. Un esempio tipico sono gli spifferi che si trovano in corrispondenza dell’attacco della finestre alle strutture murarie. Tali infiltrazioni d’aria sono direttamente responsabili dell’aumento della permeabilità all’aria dell’edificio definito come la quantità d’aria che attraversa l’involucro edilizio per effetto della differenza di pressione tra gli ambienti interni e quelli esterni.
La scarsa ermeticità dell’involucro causa:

  • aumento dispersioni termiche nel periodo invernale per convenzione con conseguente aumento del fabbisogno per riscaldamento
  • rischio di formazione di condensa all’interno delle stratigrafie a causa del passaggio del vapore acqueo dall’interno verso l’esterno (inverno) e dall’esterno verso l’interno (estate) con conseguente peggioramento della funzione isolante delle strutture
  • riduzione del comfort degli ambienti interni per la presenza di spifferi che provocano un abbassamento locale della temperatura superficiale (discomfort locale) o dell’entrata all’interno del locale di flussi d’aria fredda/calda (inverno/estate) con conseguente diminuzione/aumento del tasso di umidità relativa
  • ponti acustici, l’aria che entra attraverso gli spifferi è un buon veicolo per il trasporto dei rumori esterni
  • riduzione del rendimento degli impianti a ventilazione meccanica con recuperatore di calore. Il calore contenuto nell’aria calda una volta disperso all’esterno attraverso le fessure non potrà essere recuperato

Per evitare tali fenomeni è necessario studiare in fase di progettazione soluzioni costruttive in grado di garantire una buona tenuta all’aria dell’intero involucro edilizio. La tenuta all’aria viene garantita attraverso due strati : uno strato interno di tenuta all’aria in grado di impedire il passaggio di flussi d’aria dall’interno verso l’esterno e viceversa e uno strato esterno di tenuta al vento in grado di ridurre al minimo le dispersioni termiche per convenzione.
Lo strato di tenuta all’aria è generalmente realizzato sul lato interno prima dello strato isolante e deve contenere l’intero volume riscaldato senza alcuna interruzione e discontinuità. Assume la funzione anche di freno a vapore.

Il livello di tenuta all'aria di un edificio viene misurato attraverso il Blower Door Test che permette di valutare la permeabilità dell’involucro attraverso il calcolo dei ricambi d’aria per infiltrazione, con una differenza di pressione fra interno ed esterno di 50 Pa ( 1 Pascal rappresenta la forza di 1 N esercitata su una superficie di 1m2: la pressione generata nel test di 50 Pascal corrisponde circa a una pressione dinamica generata su una parete soggetta all’azione perpendicolare del vento ad una velocità di 9 m/s).
La prova viene eseguita utilizzando un ventilatore che, opportunamente installato su una porta o finestra esterna (tutte le altre aperture sterne vengono chiuse), estrae l’aria dall’edificio in modo da creare una differenza di pressione tra interno ed esterno di 50 Pa. Con opportuni strumenti viene misurato la portata d’aria indotta dal ventilatore all’interno dell’edificio e il relativo ricambio d’aria attraverso gli spifferi dell’involucro.
Il Blower Door Test prevede una fase di pressurizzazione dove il ventilatore immette aria all’interno dell’edificio attraverso incrementi di pressione di 10 Pa e una fase di depressurizzazione dove gli incrementi di pressione sono negativi. Il numero di ricambi orari ottenuto in tali condizioni viene indicato con il simbolo n50 espresso in h-1.
In sintesi il valore n indica la quantità d’aria che viene ricambiata ogni ora all’interno dell’edificio e può essere determinata attraverso la formula:

n50 = V50 / V [h-1]

V50 = portata d’aria misurata con ΔP=50 Pa [m3 /h]

V = volume d’aria dell’edificio [m3]

La vigente normativa nazionale non impone alcun requisito di permeabilità all’aria dell’involucro negli edifici di nuova costruzione o sottoposti a interventi di riqualificazione energetica. Esistono tuttavia ad oggi sul territorio nazionale vari comuni e province che hanno adottato nei propri regolamenti edilizi protocolli di certificazione energetica che impongono dei requisiti di tenuta all’aria per gli edifici introducendo dei valori limite di ricambio d’aria n50 certificati attraverso il Blower Door Test.
Il protocollo di certificazione Casaclima dell’Agenzia di Bolzano fissa per tutti gli edifici residenziali di nuova costruzione un valore limite n50 in base alla classe energetica. Una casa realizzata secondo lo standard passivhaus è caratterizzata da un elevata ermeticità dell’involucro con un valore n50 ≤ 0,6 h-1.

 

permeabilità, involucro, ermeticità

 

La prova per la verifica della tenuta all'aria attraverso il Blower Door Test prevede due metodologie come prescritto dalla normativa UNI EN 13829:

Metodo B: usato per controllare la qualità dei lavori e per rilevare le fughe nell’involucro in fase di costruzione. La ricerca di eventuali perdite d’aria viene eseguita attraverso opportuni strumenti quali termo-anemometro, termocamera, generatori di fumo.

Metodo A: il test viene eseguito nel momento in cui l’involucro è nelle stesse condizioni operative di quando sono in funzione gli impianti di riscaldamento o raffrescamento. Tutte le aperture esterne vengono chiuse e lasciate aperte quelle interne. Questo metodo è utilizzato per determinare il valore n50.